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Progetto ideato da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, si sviluppa nel 2012 grazie al supporto della Camera di commercio di Torino e alla Regione Piemonte, in collaborazione con Confartigianato, CNA e CasArtigiani Torino.

Il progetto è nato nel 2005 a Biella,
grazie alla creatività di Cittadellarte,
alla volontà di CNA Biella,
al supporto della Regione Piemonte,
della Camera di commercio di Biella,
al patrocinio della Provincia di Biella e Unioncamere Piemonte.

Com’è nato il progetto

Era il 2002 quando Enrico Rosso, titolare del Caseificio Rosso, ha preso appuntamento con Michelangelo Pistoletto per parlare del Consorzio eno-gastronomico di cui faceva parte: la Tavola Dell’Orso. La sua necessità, e stimolo per noi, è stata quella di creare a Cittadellarte un evento per la presentazione dei prodotti locali di eccellente qualità: dall’acqua Lauretana al formaggio del Caseificio Rosso, dai salami di Vigliano alle telerie Graziano e Siletti ai canestrelli Jeantet... L’idea di Michelangelo fu di invitare 10 artisti per la realizzazione di altrettanti Tavoli dell’Arte, ognuno rappresentante in modo creativo i prodotti della Tavola dell’Orso. L’evento curato dall’artista Juan Esteban Sandoval ebbe un grande successo, e già durante la presentazione di questa mostra Enrico Rosso e Paolo Naldini sviluppano l’idea di una vera e propria Ambasciata del prodotto dell’eccellenza biellese nel mondo.
Alcuni anni dopo, Enrico Rosso è tornato a Cittadellarte con Piero Garavello l’allora Segretario della CNA di Biella, per sviluppare il progetto cercando estendere il coinvolgimento del territorio. In questo secondo incontro la necessità del Consorzio era quella di dar vita a un allestimento funzionale e originale dei loro prodotti utilizzabile durante le fiere e gli avvenimenti nel mondo. C’era però bisogno di un’idea nuova, che non fosse il “solito” stand fieristico, ma che sapesse attrarre senza dover essere rinnovato ogni anno, e che fosse flessibile così da adattarsi ai luoghi e agli spazi di diverse dimensioni. Si trattava cioè di congiungere l’approccio dell’industrial design con una visione portatrice di una proposta culturale territoriale, in constante sinergia con le specifiche esigenze e caratteristiche della realtà imprenditoriali: specifico talento dell’Ufficio Produzione.
Da qui l’idea dei Cubi in Movimento: un allestimento modulare che potesse andare in giro, spostarsi facilmente, essere funzionale e originale. Ogni cubo doveva essere in relazione ad uno dei prodotti del Consorzio, rappresentandolo, e allo stesso tempo portare con sé un pezzo di territorio, del saper fare artigianale biellese, della sua cultura, della sua materia.
L’ideazione creativa dei cubi è stata di affidata agli artisti ex residenti Unidee – Università delle Idee - residenza internazionale estiva che ogni anno ospita presso Cittadellarte venti giovani creativi provenienti da tutto il mondo che vivono, collaborano e sviluppano progetti in sintonia con la mission di Cittadellarte: produrre e ispirare un cambiamento responsabile nella società attraverso idee e progetti creativi. Il loro intervento all’interno dei nodi produttivi e artigianali del sistema localizzato, infatti avrebbe connesso il progetto di stampo locale con le dinamiche e le tendenze di scala globale, e allo stesso tempo applicato alle idee progettuali una sensibilità creativa indirizzata verso una dimensione socialmente responsabile.
Nasce in questo modo il progetto Cubi in Movimento: Ambasciata del territorio Biellese e Piemontese.
Durante la stesura del progetto, nel settembre 2004, abbiamo coinvolto Alejandro Vasquez Salinas artista colombiano che stava a quel tempo frequentando Unidee, e che ha contribuito allo sviluppo di un vero e proprio book con disegni in 3D che presentassero meglio l’idea. Ecco quindi il progetto: coinvolgere 8 artisti ex residenti di Unidee-Università delle Idee, 8 artigiani dell’Eccellenza Artigiana e gli 8 produttori della Tavola dell’Orso. Ogni artista doveva ideare un cubo di 45 centimetri per lato che presentasse uno degli 8 prodotti, realizzato poi da un artigiano d’Eccellenza Piemontese selezionato dalla CNA di Biella.
In una riunione congiunta con la CNA e gli imprenditori abbiamo poi presentato il book alla Regione Piemonte, Settore Disciplina e Tutela dell’Artigianato, che lo ha accolto con molto entusiasmo e lo ha supportato economicamente. Con il supporto della Regione a partire dal 2006, il progetto si è operativamente concretizzato, anche attraverso il fondamentale supporto organizzativo di Francesca Minero Re, collaboratrice dell’Ufficio Produzione da allora.
La prima fase ha coinvolto 8 artisti provenienti dalla Turchia al Portogallo, dalla Colombia alla Francia, dalla Spagna alla Scozia fino alla Bosnia Erzegovina, che per un periodo di circa 3 settimane hanno preso parte a un laboratorio creativo, visitato gli artigiani dell’Eccellenza, capito le loro capacità a possibilità, assaggiato e toccato con mano i prodotti eno-gastronomici della Tavola dell’Orso. Ogni artista ha poi scelto di collaborare con un artigiano per lo sviluppo di un cubo rappresentativo di un produttore locale. Durante la progettazione l’Ufficio Produzione ha coadiuvato lo sviluppo delle idee creative degli artisti, tornati nei loro paesi d’origine, e mediato il loro rapporto con gli artigiani, seguendo da vicino gli step di realizzazione di ogni cubo. Gli artigiani da parte loro hanno collaborato in modo eccezionale con gli artisti superando e risolvendo le problematiche che inevitabilmente si sono presentate, realizzando materialmente e concretamente il progetto.
Il 28 maggio dello stesso anno Cittadellarte ha ospitato la presentazione pubblica dei primi otto cubi durante la quale si sono alternati momenti di degustazione dei prodotti della Tavola dell’Orso a interventi di relatori provenienti da diversi ambiti professionali: dal design all’arte, dalla critica gastronomica al giornalismo, dall’artigianato all’amministrazione pubblica. A partire da quel momento è iniziato il viaggio dei cubi che hanno partecipato a varie occasioni fieristiche ed espositive regionali, nazionali e internazionali sia in ambito artistico, prendendo parte a mostre, ma anche in fiere di settore sia dell’artigiano, sia dell’eno-gastronomia.
Negli anni successivi sono state coinvolte nuove imprese produttrici locali, interpretate da nuovi artisti in collaborazione con il saper fare e la manualità locale di altri artigiani, portando il numero dei cubi a 11. L’idea alla base del progetto, ugualmente flessibile e versatile, consente di prevedere che l’allestimento possa ingrandirsi e coinvolgere altre realtà produttive e artigianali considerate idonee a rappresentare l’eccellenza del territorio biellese nelle sue peculiarità e nelle sue diversità.
Grazie alla CNA, al suo Presidente Edmondo Grosso e al suo Direttore Luca Guzzo, che tuttora si prodigano per il continuo sviluppo del progetto, le istituzioni che hanno partecipato e supportato Cubi in Movimento negli anni sono state: la Regione Piemonte Settore disciplina e tutela dell’artigianato, l’Unioncamere Piemonte, la Provincia di Biella - Assessorati al Turismo ed alle Attività Produttive, la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Biella - le quali hanno saputo credere e voluto investire nella creatività, e nella sua capacità di riqualificazione dell’umano, in alternativa all’appiattimento del riproducibile in serie. La novità e la freschezza del concetto creativo hanno conferito una nuova forza al saper fare artigiano: attraverso la realizzazione dei cubi, portatori di messaggi nuovi e diversi nel sistema-mercato, ha aperto loro nuove possibilità, diventando la vetrina originale dei produttori locali.
Dal 2008 la Camera di Commercio di Biella, ha deciso di proseguire l’attività di promozione e diffusione del progetto Cubi in Movimento, favorendo e supportando le azioni che si intraprenderanno nel prossimo biennio, tra le quali rientra già questo catalogo.
L’Ambasciata del Territorio Biellese e Piemontese, promuovendo le capacità individuali di produttori, artigiani e artisti, e mettendoli in rete con le peculiarità delle produzioni locali, veicola nel mondo l’identità e la cultura materiale del territorio, vero e proprio giacimento di valori umani ed economici. Il progetto ambisce a raccontare questo patrimonio e ad attrarre i flussi di visitatori nei nostri luoghi.

Armona Pistoletto, Ufficio Produzione di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto

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Progetto CUBI

Nel nome, tutta l’efficacia del progetto. Sintetico, compatto.
Come la forma che richiama. Perché è proprio da qui che tutto ha inizio. Altezza, larghezza e profondità date: 45 centimetri. Un concetto strutturale e modulare da reinventare attraverso la collaborazione tra la creatività dell’arte e la tecnica inventiva dell’artigiano, per ottenere un supporto espositivo di valorizzazione del prodotto locale.
Una forma che ritrova la sua dimensione tridimensionale nel numero degli attori coinvolti: l’artista, l’artigiano e il prodotto.
Quindi, cubi come strutture espositive che compongono un allestimento di impatto e unitario per la valorizzazione di un luogo attraverso i suoi prodotti e la maestria artigiana. Essi stessi simboli e ambasciatori del saper fare di un territorio, diversificato ma omogeneo, dove la differenza nell’eccellenza rappresenta il trait d’union.
Se la forma prende origine dalla figura geometrica del quadrato, che è per eccellenza antidinamica, ferma, stabile, ancorata ai quattro lati, qui, al contrario, i cubi hanno la caratteristica del “movimento”. Devono saper viaggiare, garantire una grande versatilità e libertà di collocazione nelle diverse situazioni espositive: fiere di arte e design, saloni gastronomici, eventi culturali di ogni genere.
A partire dal 2006 i Cubi in Movimento non hanno mai smesso di muoversi, diventando realmente ambasciatori del territorio biellese e piemontese nel mondo. Dalla Fondazione Solares di Parma al Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) alla rassegna “Italia Dimensione 2000” a Lussemburgo; dal Salone Internazionale del Gusto di Torino alla fiera tessile HEIMTEXTIL di Francoforte; dalla “ViCina Life Style Made in Italy” di Pechino al Camec – Centro d’arte moderna e contemporanea della Spezia; da “Piemonte Terra d’Artigiani – Mestieri d’arte nel borgo” di Candelo (Biella) a “Dicubi - Progetti connessi. Verso il distretto culturale biellese” di Biella; dal “Club dei 15. Riunione dei distretti industriali” di Biella al Seminario nazionale di lavoro “Le giovani classi creative” di Aosta; dal “LifeStyleMadeInItaly” di Seoul alle “Golosità Piemontesi di Mongrando (Biella) fino ad approdare alle Olimpiadi del Design di Seoul in Korea e all’Italian Festival a Sofia.
I Cubi sono inoltre “mobili”, nel senso di prodotti di arredo, che possono venir riprodotti e commercializzati, aprendo nuovi mercati per l’artigiano e il produttore. Siamo nel 2006, quando Armona Pistoletto e Francesca Minero Re, Ufficio Produzione di Cittadellarte, invitano diversi artisti internazionali a Biella e li fanno incontrare con gli artigiani e i produttori locali.
Ha inizio così un processo di collaborazione creativa - che continuerà negli anni successivi - tra la CNA di Biella le aziende produttrici selezionate, gli artigiani d’Eccellenza in Piemonte e gli artisti della rete internazionale di Cittadellarte (il Network Manydee, formato dagli ex residenti UNIDEE-Università delle Idee).
Uno degli elementi principali per la vitalità di un distretto produttivo è la capacità di trovare stimoli e idee per inventare nuovi prodotti. Cubi in Movimento dà luogo a un processo di collaborazione tra i nodi del sistema economico localizzato - la Produzione e l’Artigianato - caratterizzato da prodotti che soddisfano rigorosi criteri etici e qualitativi, e le istanze, le dinamiche e le tendenze su scala globale dell’Arte. Il Biellese mostra in questo modo la vitalità del suo tessuto socio economico e culturale e si apre come uno scrigno a una nuova forma di turismo che comprende cultura, paesaggio e industria, in un ricco sistema di valori.
L’avviamento del progetto avviene grazie al contributo della Regione Piemonte-Settore disciplina e tutela dell’artigianato, dell’Unioncamere Piemonte, della Provincia di Biella-Assessorati al Turismo e alle Attività Produttive e della Camera del Commercio Industria e Artigianato di Biella.
L’Ufficio Produzione coordina l’intero processo creativo: organizza gli incontri degli artisti tra loro, con le maestrie artigiane e con le aziende del territorio; stimola la ricerca, lo studio; accompagna il percorso che porta dalla concretizzazione dell’idea, alla produzione vera e propria.
Gli spazi di Cittadellarte, per l’intero periodo ideativo e progettuale, ospitano gli artisti Aziz Ceho (Bosnia Erzegovina), Consol Rodrìguez (Spagna), Juan E. Sandoval (Colombia/Italia), Margarita Vazquez Ponte (Scozia/Spagna), Çagil Yurdakul (Turchia), Alejandro Vàsquez Salinas (Colombia), Charlie Jeffery (Francia/Inghilterra), Maria Joao Calisto (Portogallo), Katia Meneghini (Italia/Grecia), Alfredo Luis Vasquez Elorza (Colombia), Rakhi Peswani (India).
Sono quindi accompagnati all’interno delle botteghe artigiane di Giulia Chiaberge (ceramista), Scatolificio Stella di Contardo Marzio (scatolificio), Fossati Marco s.n.c. (lavorazioni in alluminio), Pigato Roberto (falegname), Chiara Ferraris (vetraia), Romanelli s.n.c. di Giuseppe e Marco (pietra e marmo), Artistico di Longo Carmine (fabbro), Ramella Bon Andrea (fabbro), Il Fiore di Cardo (feltraia), De Pasquale Francesco (rilegatore), Mauro Micheletti (fabbro).
Contemporaneamente visitano le aziende del territorio: Lauretana S.p.A. (acqua minerale), Pasticceria Jeantet (gastronomia dolciaria), Azienda Agricola di Maria Chiara Reda (produttore vino), Liquorificio Rapa Giovanni S.r.l. (liquorificio), F.lli Graziano fu Severino (teleria), Caseificio Pier Luigi Rosso (caseificio), Siletti 95 S.r.l. (linificio), Salumificio di Vigliano (salumi), Birra Menabrea S.p.A. (birra), Eventi e Progetti (editore), Catto Caffè Torrefazione (caffè).
Gli artisti del network Manydee, scelti da Cittadellarte, hanno già intrapreso a Cittadellarte un percorso di formazione che ha trasmesso loro le competenze per diventare “attivatori” di progetti per una Trasformazione Sociale Responsabile, acquisendo una dimensione professionale creativa, produttiva e socialmente rilevante, in grado di confrontarsi responsabilmente con le problematiche della società attuale e offrire proposte innovative nei diversi contesti. La visione di coinvolgimento creativo in cui l’arte interagisce direttamente con tutte le dimensioni del sistema sociale - dall’economia alla politica, dall’ecologia alla produzione, dall’educazione al nutrimento, dalla spiritualità alla comunicazione - per produrre un cambiamento responsabile nella società, si declina nell’intero processo che porterà alla creazione dei Cubi in Movimento.
L’incontro e la conoscenza reciproca tra l’artista, l’artigiano e il produttore - che, grazie all’intesa e all’energia creativa, li porta a “scegliersi” reciprocamente - avvia una collaborazione fondata sulla condivisione di valori e una comunanza di intenti, che li accompagna lungo il percorso progettuale fino alla realizzazione vera e propria del prodotto. Dall’unione tra il progetto artistico degli artisti e la manifattura creativa degli artigiani, nascono questi oggetti, pensati per presentare un territorio e i suoi prodotti d’eccellenza.
Un artista, un artigiano, un produttore. Le tre dimensioni di una collaborazione… al cubo.

Federica Cerutti, Ufficio Comunicazione di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto

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Alcune note sull’artigianato

L’attuale crisi dell’artigianato trova, secondo molte opinioni, la sua origine fondamentale nel fatto che gli artigiani si sono ridotti a copiare il mondo dell’industria, cercando di creare oggetti simili a quelli prodotti dalle catene di montaggio o addirittura scimiottandone il design. Questo ha generato una reale difficoltà perché il consumatore medio, dotato di una disponibilità economica relativamente contenuta, ha trovato sul mercato, da una parte il prodotto industriale, griffato o comunque reclamizzato, costruito con materie e procedimenti tendenti alla quantità e, quindi, di qualità inferiore ma con un prezzo adeguato o, giudicato per lo meno, “di mercato”, dall’altra un concorrente praticamente assente, in quanto non reclamizzato né distribuito capillarmente, di qualità maggiore, sempre per procedimenti e materiali impiegati, ma ad un prezzo altrettanto maggiore per il mancato raggiungimento dei risparmi sui costi che vengono ottenuti solo ad un certo volume di produzione.
In condizione di scegliere, il consumatore ovviamente opta per il prezzo inferiore, la raggiungibilità del prodotto, la funzione simile a quella ritenuta ottimale (per cui a parità di prestazione non distingue, ad esempio, fra legno massello e compensato, fra cuoio e plastica).
In buona sintesi, i fattori che rendono diverso il prodotto artigianale da quello industriale sono:
1. la migliore qualità di produzione, ad esempio, maggior cura dei dettagli;
2. fabbricazione su misura e all’ordine;
3. verificabilità da parte del consumatore delle condizioni di produzione e del reale valore del bene;
4. partecipazione alla produzione del bene per mezzo di una scelta più ampia, anche durante la produzione stessa;
5. interlocuzione fra consumatore e produttore, non mediata o comunque diretta e a misura d’uomo;
6. adattabilità della produzione a progetti circoscritti, ad esempio di moltiplicazione dei tipi di prodotto e delle versioni dello stesso prodotto, per via del minore impegno di spesa e di produzione. Questi rappresentano altrettanti punti di forza su cui il prodotto artigianale può contare a differenza di quello industriale e può costare anche di più se riesce a dare al consumatore di più: possono cioè coesistere sia artigianato e industria, se si differenziano. Resta ovviamente importante differenziare bene i prodotti in modo che il consumatore percepisca chiaramente la diversità. La pubblicità del prodotto artigianale non potrà mai essere pari a quella del prodotto industriale ma potrebbe essere studiata una forma di comunicazione adeguata al bacino locale, in cui non si deve fidelizzare il consumo su caratteristiche di attrazione del prodotto legate al sistema di valori commerciali, bensì su caratteristiche di partecipazione e di comprensione della dimensione umana e socio-ambientale.
Tutti preferiremmo avere pochi oggetti migliori e più vicini alla nostra sensibilità, se potessimo scegliere e non fossimo bombardati da messaggi che creano insicurezza, se non si adottano stili di vita convenzionali e, in ogni caso, decisi dal marketing: saremmo disposti a pagare di più, anche perché risparmieremmo non acquistando quello che non ci serve, ma è “di rappresentanza”...
Le esperienze e le ricerche condotte su prodotti agroalimentari, di pelletteria, di abbigliamento e altro ancora, dimostrano chiaramente che il consumatore esperto o maturo sceglie uno stile di consumo più semplice e sostanziale e non necessariamente esperienza e maturità si accompagnano ad un portafoglio capiente!


Francesco Bernabei, Responsabile Ufficio Economia Organica di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto

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Interventi di: Gianluca Susta, Orlando Perera, Luisa Bocchietto, Luigi Spina e Enzo Vizzari

“(nell’operato della Regione Piemonte)... l’artigianato di eccellenza, il punto di traino di un movimento più ampio, fatto di persone, idee ed imprese. Dal momento in cui si sceglie di eleggere gli artigiani come ambasciatori del nostro sistema economico, produttivo e sociale si inizia una operazione culturale e imprenditoriale che contribuisce allo sviluppo della regione.”

Giunluca Susta, Europarlamentare

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“Il concetto di beni immateriali significa che i manufatti subiscono una trasformazione simbolica profonda in quanto acquisiscono un valore aggiunto. Nel mercato finale, le idee hanno una percentuale moltiplicata rispetto al passato, per cui il valore materiale diventa una percentuale minoritaria rispetto al valore immateriale delle idee.
[...] Il mondo dell’artigianato è un mondo parcellizzato, fatto di piccole individualità e legato alla diffidenza rispetto ciò che può alterare un equilibrio che oggettivamente è secolare e che si esprime nella manualità, nella visione peculiare dell’oggetto, nel rapporto con il lavoro e nella difficoltà di far circolare le idee come elemento d’innovazione. Nel concreto la difficoltà di uscire da una dimensione, che vorrei definire antropologicomuseale, ad una dimensione calata nella realtà contemporanea, che comprende, come sappiamo, anche il business, cioè la capacità di stare sul mercato, di saper rispondere a una domanda che si è fatta molto più raffinata, sofisticata e appunto bisognosa di valore aggiunto rispetto al passato.
Per i motivi che ho citato il collegamento del design contemporaneo con l’arte è l’unico percorso per uscire da questa difficoltà. Si chiude un cerchio storico che è quello della bottega rinascimentale, che ha costituito il nerbo di una leadership del nostro paese nel mondo della cultura per tanti secoli. Si chiude un cerchio storico ma si apre il cerchio tra arte, creatività, manualità, sapienza realizzativa. L’iniziativa dei Cubi in Movimento ha il merito di aver saputo cogliere con sensibilità questi aspetti.”

Orlando Perera, Giornalista RAI

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“Il design italiano nasce negli anni ’50 dalla collaborazione tra un designer ed un imprenditore che individuano, dopo la seconda guerra mondiale, la necessità di produrre oggetti di uso quotidiano. Dalla scommessa tra imprenditori e designer nasce il settore del design italiano, un settore ancor oggi trainante della nostra economia.
[...] La fortuna del design italiano è che si nutre dell’artigianato diffuso della nostra nazione.”

Luisa Bocchietto, Presidente ADI Italia

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“Lo spazio geografico in cui l’artigiano opera, in cui l’artista propone la sua azione, non è un luogo neutrale, il compito della cultura è anche penetrare nel territorio. Il movimento biellese può portare un nuovo Rinascimento attraverso la cultura e la manifattura, il segreto sta nel concepire la cultura, non solo come ancella del marketing di prodotto, ma come valore aggiunto al valore dell’oggetto in sé e questo progetto ci sta riuscendo in pieno.”

Luigi Spina, Ricercatore

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“...vedo in questo momento, un marcato inizio di formazione di una nuova e diversa identità culturale, sociale e socio-economica del biellese, che non è più un territorio monoculturale e monodimensionale sul lavoro. [...] Rappresenta fisicamente l’agglomerazione di energie intellettuali e d’impegno di risorse, di contributi variegati, a tutti i livelli, di questo piccolo Rinascimento del Biellese.
[...] Aver colto la possibilità di mettere in relazione la componente dell’artigianato creativo con le espressioni di una cultura materiale è stato importante.
[...] Allora ecco che i Cubi in Movimento avranno un senso nella misura in cui saranno dei cubi effettivamente ambasciatori, ma attenzione, gli ambasciatori per definizione sono quelli che si muovono, quelli che girano; i cubi hanno senso nel momento in cui diventano uno dei veicoli per andare a vendere l’immagine e i contenuti del biellese in giro per il mondo”

Enzo Vizzari, Direttore guide de L’Espresso

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